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Testimonianze

Lorenzo Guarnieri (Firenze)

Chi era:

Lorenzo aveva 17 anni e mezzo, stava finendo il quarto anno di liceo scientifico, giocava a pallavolo nella Sales ma amava tanti sport, in particolare il calcio e la sua Fiorentina. Era sempre pronto a partire per un viaggio e aveva tanti amici con cui amava uscire per divertirsi in modo sano. Le sue caratteristiche principali erano il rispetto per tutte le persone che incontrava e il grande amore per la vita. Stare insieme agli altri era un'esigenza vitale per Lorenzo, che trovava sempre il tempo da dedicare agli amici e di sorridere insieme a loro. 

Cosa è successo a Lorenzo:

Nella notte fra il 1 e il 2 giugno 2010 Lorenzo a bordo del suo scooter è stato ucciso da Piero Passerò, 45 anni, che lo ha investito in pieno con la sua moto effettuando un sorpasso dove c'era la doppia linea continua. Passerò guidava con un tasso alcolemico di 1,56 g/l e positivo alla cannabis.

Cosa è successo a chi lo ha ucciso:

Condannato a 2 anni e 8 mesi in primo grado e revoca della patente per 2 anni, l'omicida non ha mai fatto e mai farà, un giorno di misura restrittiva.

Testimonianza Famiglia Guarnieri

 

 

Edoardo Morosi (Lastra a Signa, Firenze)

Chi era: 

Edoardo aveva solo 14 anni, un sorriso che illuminava tutto, amava così tanto la vita, gli amici, il calcio, essere libero, il mare, i prati e soprattutto amava la sua famiglia.

Cosa è successo a Edoardo:

Il 12 giugno 2010 era un sabato, la scuola era appena finita e Edoardo aveva un'estate meravigliosa davanti a sé. Pietro Guarisco correva in sorpasso, tenendo una velocità 130 km/h; Edo usciva dal distributore di benzina ed è stato travolto....inutili i soccorsi...trasportato in elicottero a Careggi, è stato operato per ore e ore ma l'arteria femorale era recisa. Nessuno l'ha potuto salvare.

Cosa è successo a chi lo ha ucciso:

Il Guarisco non ha avuto nessuna pena, 1 anno e 4 mesi di niente. La patente gli è stata solo sospesa, quindi non dovrà nemmeno rifare l'esame per riprenderla. Non abbiamo mai visto la sua faccia. Non pagherà mai per aver tolto, con un sorpasso a folle velocità, la vita a Edoardo.

Testimonianza Famiglia Morosi

 

 

Laura Aveni Banco e Giansimone Lipari (Messina)

Chi erano: 

Erano due ragazzi meravigliosi,Laura era solare, sempre sorridente e disponibile con tutti, adorava la Sicilia e il suo lavoro di incastonatrice. Giansimone riservato e misterioso, un sorriso disarmante un amore sconfinato per la sua Laura

Cosa è successo a Laura e a Giansimone:

Sono morti il 1° gennaio 2008, in una notte di festa a 21 anni lei e 26 lui... uccisi da un coetaneo, Enzo Italiano, che andava a ballare come avrebbero fatto loro dopo gli auguri alla famiglia, i baci e gli abbracci. Sono morti insieme come volevano fare nella vita, tutto insieme !!!!! Enzo Italiano ha decretato la loro morte, correndo a quasi 100 km/h, invadendo la loro carreggiata, morti sul colpo, la fine di tutto alle ore 00:40 a Furnari (ME). Nella notte della morte, di mia figlia ricordo gli stivali beige che intravedo sotto il lenzuolo bianco, e di Giansimone, il suo corpo seduto sul sedile, la cintura indossata, sembra dormire, ma sembra solo..... Quella notte Enzo Italiano ci ha portato via tutto, ha spento per sempre il loro e il nostro futuro, perché mai più niente sarà come prima.

Cosa è successo a chi li ha uccisi: 

Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) - Dopo 5 anni (aprile 2012) , sentenza di 1° grado: 2 anni e 6 mesi per duplice omicidio colposo (una vergogna),1 anno per omissione di soccorso (una vergogna)
Il "signor" Italiano ha chiesto l'appello (giugno 2012). Ancora siamo in attesa, tutto tace, tutto dorme !!!!! (una vergogna).

Testimonianza Famiglia Aveni Banco

 

Rosario Spasari (Palermo)

Chi era :


Mi chiamo Spasari Salvatore e sono il papà di Rosario, morto in un drammatico  incidente stradale causato da un uomo di origini marocchine ubriaco alla guida il 24 giugno 2008 sulla Palermo-Sciacca.
La mia testimonianza è anche quella della mia ex moglie Marabini Carmela e di mia figlia Rita.
Ci sono molte cose da dire su mio figlio e no so da dove iniziare. Innanzitutto Rosario era un ragazzo solare, unico, determinante che amava la vita, ma soprattutto era la vita che amava lui. Aveva 19 anni ancora da compiere essendo nato l'11 luglio 1989. Frequentava l'ultimo anno dell'istituto alberghiero,doveva svolgere l'ultimo esame (quello orale) il 3 luglio 2008 avendo superato col massimo dei voti quello scritto, sostenuto pochi giorni prima della disgrazia.
Era felice, non vedeva l'ora di diplomarsi per dedicarsi interamente al lavoro di cameriere di sala che già svolgeva in alcuni ristoranti. Era molto preciso, puntuale e pronto ad aiutare gli altri.Di lui ho un ricordo indelebile, per me oltre che figlio era il mio migliore amico. Conservo il ricordo del suo sorriso, delle sue battute, dei suoi scherzi ma soprattutto della sua felicità, della sua voglia di vivere.

Cosa è successo a Rosario:

La sera del 24 giugno 2008 Rosario era ad Altofonte invitato ad una festa a casa di un parente della fidanzatina. Rosario guidava una Ford Fiesta mentre l'omicida che era insieme ad altre persone una Mercedes. Alle 23,45 percorreva la Palermo-Sciacca in direzione Palermo. Mancavano poche centinaia di metri, pochi secondi e sarebbe stato al sicuro, quasi a casa; ma ad una curva l'omicida  ubriaco, sorpassando una macchina e andando a circa 120-130 Km/h, lo prese frontalmente spezzando per sempre la sua giovane vita. 
Il suo giovane cuore smise di battere alle 00,45 del 25 giugno 2008.

Cosa è successo a chi lo ha ucciso:

L'assassino che aveva un tasso alcolemico di 1,9 gr/l è stato condannato a 2 anni e 4 mesi con la condizionale, patente ritirata per sei mesi (sentenza del 24 febbraio 2009).
Ma la cosa più assurda è che a Capodanno del 2010 durante un controllo effettuato dai Carabinieri di Monreale è stato trovato di nuovo ubriaco ed è stato denunciato e soprattutto che pochi mesi dopo è stato di nuovo protagonista di un altro crimine stradale.

CONCLUSIONE: Se questa è la legge italiana possiamo stare tranquilli.

Testimonianza Famiglia Marabini Spasari

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